Con questo articolo proveremo a ripercorrere la storia e l’evoluzione del Launchpad, un controller MIDI prodotto da Novation che, nel corso degli ultimi anni, anche grazie a YouTube, è diventato uno dei prodotti più venduti e di maggiore successo dell’azienda britannica.
Cos’è il Launchpad?
Il Launchpad, l’abbiamo già detto, è un controller MIDI: uno strumento, quindi, non in grado di produrre suoni se non abbinato a un computer. Una delle sue caratteristiche principali è la sua semplicità d’uso che ha permesso a numerosi artisti, in particolare nell’ambito della musica elettronica, di abbandonare i propri studi per esibirsi dal vivo.
Il controller della Novation, fin dalla sua immissione sul mercato nel 2009, era stato pensato per abbinarsi perfettamente e automaticamente con le funzioni di alcune Digital Audio Workstation – Ableton Live e, successivamente, FL Studio – evitando lunghi e tediosi processi di configurazione: era, infatti, sufficiente collegare il cavo USB al computer e aprire il software.
Il launchpad è formato da una griglia 8×8 di pad di forma quadrata circondati da tasti di forma circolare; questi hanno, nell’idea progettuale di Novation, delle funzioni diverse: i quadrati sono destinati alla parte di performance mentre i pulsanti circolari vengono utilizzati per navigare tra le diversi funzioni che il controller può assumere.
Per fare un esempio: se analizziamo il Launchpad Mini MkII, il modello più piccolo ed economico, con Ableton Live, se selezioniamo la modalità Session la griglia servirà a registrare clip e a lanciarle singolarmente, mentre i tasti circolari a destra lanceranno una scena ovvero tutte le clip presenti sulla stessa riga.
La modalità Mixer ci permette, invece, di gestire in tempo reale parametri quali volume, pan, send, stop, mute, solo e record arm, quest’ultimo molto comodo per armare rapidamente i canali destinati alla performance.
Oltre alle modalità sopra descritte sono presenti due modalità User che rappresentano una sorta di tela bianche ad uso dell’utente: qui nulla è pre-mappato e quindi l’artista può crearsi una configurazione a suo piacimento, senza perdere le comode mappature delle precedenti schermate.
Nel caso in cui non utilizzassimo uno dei software pre-mappati, è possibile usare il Launchpad come un normale controller MIDI.
Il workflow
Questa sua capacità di aiutare il workflow del performer è uno dei fattori che mi ha sempre affascinato di questo prodotto: spesso e volentieri quelle che vengono vendute come soluzioni per risolvere un problema, non fanno altro che creare ancora più confusione.
Il Launchpad, invece, si mette indiscutibilmente dalla parte dell’artista; sembra quasi essere un prodotto pensato dagli artisti per gli artisti. L’utilizzo di questo prodotto è semplice ed intuitivo: qualsiasi neofita riesce in breve tempo a capire il funzionamento base dello strumento.
Una volta assimilato il funzionamento, il limite diventa solo la fantasia dell’utente che, mappando i comandi come preferisce riesce davvero e in maniera sensibile a crearsi uno strumento pensato per quelle che sono le sue necessità creative.
Questo è senza dubbio un aspetto che a mio avviso gioca un ruolo determinante: con il Launchpad la creatività gioca un ruolo importante, cercando di slegare l’utente dal computer e portandolo a concentrarsi sulla creazione e sulla performance restituendo, in un certo senso, umanità.
Un inizio difficile
Il prodotto di casa Novation entra sul mercato nel 2009 e, nel suo primo anno di vita, non ha avuto un particolare successo. Non entra in commercio con una trepidante attesa e file e file di clienti pronte ad accaparrarselo il giorno d’uscita. Niente di tutto questo. Questo prodotto comincia la sua vita sottovoce, offrendosi a quel pubblico che, utente di Ableton Live, desiderava un controller predisposto a questa DAW.
Come abbiamo visto, però, il Launchpad non è esclusivamente il controllo per Live, la sua enorme facilità di mappatura e utilizzo ben presto lo portarono a confrontarsi con dei competitor che erano sul mercato da prima del prodotto Novation: l’Akai APC40 e Monome 64, prodotti decisamente più costosi.

Rispetto all’Akai APC40 il Launchpad riusciva ad offrire un workflow più libero mentre rispetto al Monome 64 il prodotto Novation riusciva ad essere più accessibile dal largo pubblico, non necessitando di tutta la complessa parte di programmazione che il Monome richiedeva.

Facilità di controllo e configurazione unite al prezzo molto accessibile riuscirono a garantire una fetta di mercato al Launchpad; serviva, però, una svolta per rendere questo prodotto davvero mainstream.
YouTube e la svolta “Pop”
Quella svolta fu rappresentata dal video Pop Culture postato su Youtube da un giovane artista francese di nome Madeon l’11 luglio 2011. In questo video Madeon crea un mashup live tra trentanove canzoni da lui apprezzate, utilizzando proprio il Launchpad; il video divenne virale (attualmente conta circa quarantanove milioni di visualizzazioni) e aiutò in maniera importante a dare visibilità al controller Novation, mostrando al pubblico tutte le potenzialità di questo prodotto quando viene gestito da utenti creativi.
Il video di Madeon aprì le porte ad altri creativi che, sempre tramite Youtube offrivano sempre più performance, molte delle quali di grande effetto come quelle dei due australiani M4SONIC (con Weapon attualmente a quarantasei milioni e mezzo di views) e Exige che fu tra i primi a lavorare su set-up con più Launchpad.
I Launchpad divennero dunque molto popolari e ben presto artisti ingegnosi andarono ad esplorare altri ambienti del “mondo Launchpad”. Nacquero quelli che vengono chiamati lightshow che sfruttavano le luci colorate del controller, andando a mescolarle a quelle che erano le performance musicali, offrendo di fatto uno spettacolo di luci e musica. Pioniere di questo movimento è Nev che con il suo video del suo remix di Spectrum di Zedd pubblicato nel 2014 supera i dieci milioni di views.
Questo portò Novation a pensare a delle migliorie da applicare al suo controller, facendo nascere il Launchpad S che, con un processore interno più veloce e dei led più luminosi, si offriva proprio a questa nuova corrente nascente.
Già nel 2015 Novation decise di mettere sul mercato il Launchpad MKII e il Launchpad Pro che superarono le funzioni del Launchpad S offrendosi come strumenti formidabili per i lightshow.
L’utilità di questo prodotto ha fatto sì che finisse anche tra le mani di artisti professionisti; tra questi ricordiamo Flume, giovane produttore australiano, Gotye, cantautore australiano che usò un Launchpad per aiutare la stesura di Making Mirrors album contenente la hit internazionale Somebody That I Used To Know.
Rimanendo in Australia, anche Nick Murphy, già noto come Chet Faker, ha utilizzato Launchpad dal vivo, così come il raffinato duo elettronico islandese composto da Ólafur Arnalds e Janus Rasmussen, Kiasmos.
Come si può notare sono tutti artisti che hanno a che fare con la musica elettronica o che comunque le strizzano l’occhio, ma non deve essere vista come una legge.
Le vie della creatività sono potenzialmente infinite e con il live looping si possono aprire ulteriori nuove possibilità come ci dimostrano la musicista hawaiana Kawehi e l’eclettico Zoltan Fecso, entrambi attivi con video su Youtube molto affascinanti.
Il launchpad è sicuramente un prodotto molto interessante presente sul mercato che ha voluto, e vuole tutt’ora, porre l’accento su naturalezza e creatività, due aspetti importanti per un musicista. Ovviamente non è il prodotto a fare la differenza, ma può aiutare parecchio a impostare il lavoro in maniera che faccia la differenza.
Oggi il Novation Launchpad è uno dei controller più conosciuti e diffusi, ma sono già presenti degli eredi, anch’essi molto interessanti, che sono in grado di aiutare ulteriormente il workflow di un artista, su tutti i Push di Ableton. Ma è bene ricordare che, probabilmente, è grazie anche al Launchpad che oggi possiamo avere controller tanto potenti e interessanti.
È fuori di dubbio che l’introduzione del Launchpad abbia in qualche modo cambiato quello che può essere l’approccio ad un’esibizione live, offrendosi in tutta la sua flessibilità.
Si può dire che, nel suo piccolo, abbia cambiato in un certo senso anche la musica, motivo per il quale il Novation Launchpad risulta essere, quantomeno ai miei occhi, uno strumento molto affascinante.