Quel 18 giugno del 1967 a Monterey fu un giorno particolarmente caldo e afoso tanto che il bollettino del meteo segnalò, alle ore 14:27, una temperatura di picco di 36 gradi centigradi.
Nessuno all’epoca poteva immaginare che quella sera uno sconosciuto, un nero di Seattle, avrebbe “mandato a fuoco la folla” e cambiato per sempre il modo di suonare la chitarra, trasformandosi in una vera e propria leggenda del rock.

“Andare a vedere lo spettacolo di Hendrix fu l’esperienza più psichedelica della mia vita. Quando iniziò a suonare, qualcosa cambiò: cambiarono i colori, cambiò il suono. Cambiò tutto” ci racconta Pete Townshend, chitarrista e deus ex machina degli Who.
Tutti restarono allibiti quando James Marshall Hendrix, alias Jimi, distrusse la sua chitarra sbattendola ripetutamente a terra per poi darle fuoco esibendosi in una danza tribale mentre lo strumento, ancora collegato all’amplificatore, lanciava terribili versi lancinanti parendo vittima di un dolore straziante. Era un gioco di luci, di ombre, di follia ma soprattutto di genio.
Jimi nacque a Seattle il 27 novembre 1942 da una famiglia di umili origini. Appassionato di musica sin da bambino, iniziò a suonare una chitarra destrimane regalatagli dal padre dopo la morte della madre. Nonostante Jimi fosse mancino gli bastò cambiare l’ordine della montatura della corde e “rovesciare” lo strumento per iniziare a suonare: quest’abitudine caratterizzerà la sua carriera artistica per tutta la vita. A partire dal 1959 Hendrix fece parte di innumerevoli complessi musicali con cui si dilettava a suonare i classici del Rhythm & Blues e che segnarono la sua ascesa, di anno in anno, verso il mondo professionale.
Finalmente nel 1966 conobbe Linda Keith, all’epoca fidanzata di Keith Richards, con cui strinse immediatamente una fruttuosa amicizia: la ragazza lo presentò a Chas Chandler, bassista degli Animals, che ne riconobbe immediatamente il talento e lo convinse a volare a Londra con la promessa di farlo entrare in contatto con dei produttori discografici.
Una volta giunto in Inghilterra Jimi firmò un contratto con la Track Records e incontrò il batterista Mitch Mitchell e il bassista Noel Redding con cui formò la Jimi Hendrix Experienced.
Jimi Hendrix è uno spartiacque nel mondo della musica e della chitarra: tecnicamente il chitarrista ha introdotto una serie di innovazioni nel suonare, registrare e comporre per la sei corde; musicalmente ha mischiato il blues e il rock inserendoci l’elemento psichedelico come nessuno aveva mai fatto prima.
Basta menzionare il nome dell’album Are You Experienced? (anche se la maggior parte dei brani in esso contenuti sono usciti inizialmente come singoli) per far accendere una lampadina alla maggior parte dei chitarristi del globo. I pezzi in esso contenuti sono diventati la bibbia dei blues-man di tutto il mondo ed è praticamente impossibile trovare un musicista amante della chitarra che non ne conosca almeno uno.
Purple Haze che inizia con un intervallo di quarta aumentata (nel medioevo l’avrebbero additata come blasfema e satanica) e prosegue con un riff che tutti ormai conoscono, esplodendo in un giro blues ricolmo di settime minori ma armonicamente arricchito con la terza diminuita: il famoso Accordo Hendrix.
The Wind Cries Mary che trasforma il suono della chitarra elettrica in qualcosa di dolce ed etereo grazie a un magistrale utilizzo degli effetti e della tecnica della Reverse Guitar.
O ancora Hey Joe che sfodera una pentatonica di Mib nell’intro rimasto indelebile nella mente di ognuno di noi.
Are you Experienced? è senza alcuna ombra di dubbio uno degli album di debutto più influenti della storia della musica. Il 1967 è stato un anno di grandi opere: Sgt Pepper dei Beatles, The Doors dell’omonima band, Absolutely Free di Frank Zappa… Eppure il disco di Hendrix contiene un elemento che rende l’opera completamente diversa rispetto ai capolavori degli altri artisti: la chitarra.
Hendrix per primo fa urlare il proprio strumento con una grinta, una tecnica e una saturazione mai sentite prima. Egli compie una rivoluzione copernicana al pari di artisti come Charlie Parker o dell’amico Miles Davis (che chiederà ai propri chitarristi di imitarne lo stile). Chi ha avuto la fortuna di partecipare ai concerti del Maestro parla di un’energia esplosiva, magica e cinetica che la sua chitarra sprigionava a volumi inverosimili da una coppia di Marshall 1959 SLP.

“Quel ragazzo ha il diavolo dentro.” commenterà Slow-Hand (per i profani Eric Clapton) durante lo spettacolo di Monterey alludendo a un altro bluesman del passato che ha cambiato la storia della chitarra: Robert Johnson.
Are You Experienced? ha avuto un’importanza storica come pochi altri album lasciandoci una manciata di perle che oggi possono essere catalogate al pari degli Standard Jazz.
L’album in questione nasce in un periodo storico estremamente rivoluzionario, ricco di importanti movimenti culturali e sociali legati all’ambito politico/filosofico. Il più significativo è sicuramente quello hippy: nato negli USA e poi diffusosi in tutto il mondo, questa corrente di pensiero predicava l’amore per la natura e l’odio verso la violenza (in particolare durante il periodo della guerra in Vietnam), la bellezza della natura e del corpo umano e l’utilizzo di stupefacenti come mezzo per espandere la coscienza mentale.
Gli anni ’60 sono stati infiammati da una rivoluzione giovanile che ha scosso la maggior parte dei Paesi di tutto il mondo: una trasfigurazione e metamorfosi completa che ha contribuito a cambiare la storia della musica per sempre.
I pezzi contenuti in Are You Experienced? esprimono tutto il sentimento di ribellione che esaltava i giovani americani di quegli anni: la libertà di espressione fisica e sessuale affrontata in Foxy Lady e Fire, l’incertezza della stabilità economica di I Don’t live Today o ancora l’odio e la condanna alla guerra di Remember e l’invito all’utilizzo delle droghe con Are You Esperienced? e The Wind Cries Mary.

L’avventura di Jimi Hendrix si concluderà prematuramente nell’appartamento al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent di Londra , il 18 settembre del 1970.
Jimy verrà ritrovato morto dalla sua ragazza, Mokina Dannemann, soffocato dal suo vomito dopo aver ingerito un letale cocktail di alcool e tranquillanti.